Oggi l’Abruzzo può vantare la presenza di tre parchi nazionali, un parco regionale e 38 tra oasi e riserve regionali e statali. In totale il 30% del territorio regionale è sottoposto a tutela ambientale: una media veramente ragguardevole. In proposito si può parlare di un vero e proprio sistema protezionistico di interesse europeo, specialmente se si considera che questo complesso sistema di aree protette si ricollega a nord con il parco nazionale dei monti Sibillini.
L’Abruzzo è felicemente noto a livello mondiale per l’omonimo parco nazionale, che sicuramente ha meritato nel corso del tempo di essere preso ad esempio come modello di protezione della natura.
Oggi l’Abruzzo ha replicato quel modello anche in altri territori e così sono nati il parco nazionale del Gran Sasso-Lag a, il parco nazionale della Maiella, il parco regionale del Sirente-Velino.
Ecco dunque un itinerario attraverso le principali aree protette abruzzesi.
L’itinerario non può che partire da Pescasseroli, la capitale del parco d’Abruzzo. Qui siamo nel cuore del parco, circondati da monti boscosi ove vive una delle più importanti dotazioni di fauna selvatica d’Europa. Le suggestioni sono numerose in tutte le stagioni, i percorsi segnalati consentono escursioni indimenticabili alla Camosciara, nella valle Cicerana, nella Val Fondillo, tanto per citare gli itinerari più famosi. Meritano una visita anche i centri storici dei paesi del parco ed il lago di Barrea.
Il parco d’Abruzzo è un luogo che conferisce una sensazione di intimità e di immersione totale nella natura, che regna incostrastata anche nella splendida strada che da Villetta Barrea conduce a Passo Godi. Da qui si scende attraverso scenari boscosi verso Scanno, antico borgo pastorale che merita una sosta per diversi motivi. Innanzitutto il centro storico che ha un sapore antico e vissuto, poi le donne in costume, l’omonimo lago, l’arte orafa, la deliziosa gastronomia.
La strada scende da Scanno e subito si incunea in uno dei più spettacolari valloni dell’Appennino, con scenari di incomparabile bellezza. Da Anversa degli Abruzzi si delinea la sagoma allungata della Maiella, che è possibile raggiungere passando per Sulmona, città famosa per i suoi confetti e come centro d’arte.
Da Sulmona, si prende in direzione Pacentro, piccolo centro dominato dalle torri del castello, da dove una tortuosa strada di montagna porta direttamente nel cuore del parco nazionale della Maiella a passo San Leonardo. Qui vi attendono praterie verdeggianti, boschi centenari, infiniti sentieri che si perdono sulle sommità di monti dal sapore lunare ricchi di circhi glaciali.
Siamo in una delle zone più selvagge e solitarie della penisola. Da Passo San Leonardo si può andare in direzione Pescocostanzo che merita una visita per l’interessante centro storico, e proseguire poi verso Palena ed il versante chietino del parco, caratterizzato da valloni e canyon, affiancati da dirupi che si placano in verdeggianti colli boscosi o ricchi di praterie che si ricongiungono in modo dolce con le prossime colline arborate; oppure si può procedere in direzione di Caramanico, centro termale e luogo di partenza per una visita guidata alla valle dell’Orfento, uno dei luoghi naturalistici più interessanti e intatti. Qui è possibile visitare anche il vallone di Santo Spirito, la valle Giumentina, gli eremi di origine medievale della tradizione monastica.
Da Caramanico la strada scende verso la Val Pescara, in dolce ambiente collinare. Da qui si prosegue in direzione Alanno, dove colpisce l’armonia del paesaggio rurale, e poi ancora in direzione Pietranico e Forca di Penne.
Siamo ormai giunti nel Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga . Da Forca di Penne una solitaria strada montana porta verso Castel del Monte e l’altipiano di Campo Imperatore.
Qui un paesaggio assorto e solenne, colpisce per la sua singolarità, per la sua ampiezza, per la maestosità alpina del Corno Grande, la più alta vetta dell’Appennino.
Da Campo Imperatore si può scendere verso il versante aquilano dove borghi medievali e rocche di altitudine sembrano contemplare il tempo tra assorti monti disegnati dalle vaste praterie, oppure si può scendere per una strada intensamente boscosa, verso Castelli, noto centro per la lavorazione della ceramica sin dal rinascimento.
Da Castelli in un ambiente che riassume i toni dolomitici altomontani e quelli del migliore paesaggio collinare, si prosegue costeggiando il gruppo del Gran Sasso verso Montorio al Vomano, da dove si può proseguire in direzione del Passo delle Capannelle.
Qui inizia il gruppo dei monti della Laga, sempre nel parco nazionale, regno di acque, cascate, boschi intricati ed interminabili, praterie verdeggianti tra gli scuri disegni della roccia arenarea.
Giunti nei pressi del passo delle Capannelle si può visitare il lago di Campotosto, la valle del Chiarino ed i piccoli centri altomontani.
La strada scende poi verso L’Aquila, città d’arte, tanto sconosciuta quanto bella. Dall’Aquila è facile raggiungere l’altipiano delle Rocche e cioè il cuore del parco regionale del Sirente Velino e subito Fonte Anatella e l’altipiano del Sirente, dove l’itinerario procede tra dolci praterie erbose sovrastate da un lungo acrocoro roccioso di singolare bellezza.
Poi si procede verso Secinaro ed ancora, verso la valle Subequana punteggiata da villaggi presepe, ricoperta da boschi, segnata da rocche e castelli.
Di nuovo la strada porta verso L’Aquila, dove termina il nostro itinerario nel cuore verde della penisola.